Letra

Oh, Dio mio Out or in? This is the problem Fuori o dentro? Questo è il prob... Oh, Dio mio Fuori o dentro? È più facile dal di dentro ruscire a modificare l'ingranaggio opprimente E schiacciante del sistema dell'incontrollata produzione Oppure dal di fuori, di sinseriti e ribelli essere di esempio per il sovvertimento e per il sabotaggio del lavoro? 'Date a lavorare E' mio zio questo Colonnello Buono, però... Mi ha educato lui... brava persona Andate a lavorare... I giovani non han voglia di lavorare E' vero Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi È un appassionato di proverbi Rosso di sera bel tempo... No, quelli metereologici non gli piacciono Lui ci ha i proverbi solo per l'onestà È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago Che le multinazionali nel regno dei cieli Variante, fantasioso per un colonnello Chissà cosa non inventa per la mia situazione? Tanto sta il compagno fuori che ci lascia lo zampino Oh Dio mio Sembrerà strano ma in casa mi hanno un po' contamminato con certe sane tradizioni Il lavoro nobilita l'uomo... Si ruba un ago, poi un bue... E si finisce per vendere la propria madre, éh Non è facile liberarsi dall'onestà Ma ora la pentola bolle... blub blub blub... Anche se quelle cose lì ce ne vuole per sbarazzarsene Ti entrano dentro da piccolo e tornano a terrorizzarti... quanto stai per rubare l'ago Che debolezze! Per liberarsene si può contare solo sull'urgenza delle cose E sulla voglia di rovesciare tutto E ora la pentola bolle Tra poco solleverà il coperchio, il vaso di Pandora Per fortuna l'urgenza delle cose è enorme Non si può aspettare Bisogna vendere la propria madre Altro che collanine! E allora è venuta la voglia di rompere tutto Le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai I banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto" Trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi E tutto che saltava in aria E c'era un senso di vittoria Come se tenesse conto del coraggio La storia E allora è venuto il momento di organizzarsi Di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea Dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi E decidere insieme la lotta in assemblea E tutto che sembrava pronto Per fare la rivoluzione... Ma era una tua immagine o soltanto Una bella intenzione E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi Ripartire da zero e occuparsi un momento di noi Affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi E guardarsi di dentro per sapere chi sei E c'era l'orgoglio di capire E poi la certezza di una svolta Come se capir la crisi voglia dire Che la crisi è risolta E allora ti torna la voglia di fare un'azione Ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai La sola certezza che resta è la tua confusione Il vantaggio di avere coscienza di quello che sei Ma il fatto di avere la coscienza Che sei nella merda più totale È l'unica sostanziale differenza Da un borghese normale E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti Come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi Con le bende perdute per strada e le fasce sui volti Già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi Noi buttavamo tutto in aria E c'era un senso di vittoria Come se tenesse conto del coraggio La storia Noi buttavamo tutto in aria E c'era un senso di vittoria Come se tenesse conto del coraggio La storia
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