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Créditos
AUSFÜHRENDE KÜNSTLER:INNEN
Giorgio Gaber
Leadgesang
KOMPOSITION UND LIEDTEXT
Giorgio Gaber
Songwriter:in
Luporini
Songwriter:in
Letra
Oh, Dio mio
Out or in?
This is the problem
Fuori o dentro?
Questo è il prob...
Oh, Dio mio
Fuori o dentro?
È più facile dal di dentro ruscire a modificare l'ingranaggio opprimente
E schiacciante del sistema dell'incontrollata produzione
Oppure dal di fuori, di sinseriti e ribelli essere di esempio per il sovvertimento e per il sabotaggio del lavoro?
'Date a lavorare
E' mio zio questo
Colonnello
Buono, però...
Mi ha educato lui... brava persona
Andate a lavorare... I giovani non han voglia di lavorare
E' vero
Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi
È un appassionato di proverbi
Rosso di sera bel tempo...
No, quelli metereologici non gli piacciono
Lui ci ha i proverbi solo per l'onestà
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago
Che le multinazionali nel regno dei cieli
Variante, fantasioso per un colonnello
Chissà cosa non inventa per la mia situazione?
Tanto sta il compagno fuori che ci lascia lo zampino
Oh Dio mio
Sembrerà strano ma in casa mi hanno un po' contamminato con certe sane tradizioni
Il lavoro nobilita l'uomo...
Si ruba un ago, poi un bue...
E si finisce per vendere la propria madre, éh
Non è facile liberarsi dall'onestà
Ma ora la pentola bolle... blub blub blub...
Anche se quelle cose lì ce ne vuole per sbarazzarsene
Ti entrano dentro da piccolo e tornano a terrorizzarti... quanto stai per rubare l'ago
Che debolezze!
Per liberarsene si può contare solo sull'urgenza delle cose
E sulla voglia di rovesciare tutto
E ora la pentola bolle
Tra poco solleverà il coperchio, il vaso di Pandora
Per fortuna l'urgenza delle cose è enorme
Non si può aspettare
Bisogna vendere la propria madre
Altro che collanine!
E allora è venuta la voglia di rompere tutto
Le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai
I banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto"
Trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi
E tutto che saltava in aria
E c'era un senso di vittoria
Come se tenesse conto del coraggio
La storia
E allora è venuto il momento di organizzarsi
Di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea
Dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi
E decidere insieme la lotta in assemblea
E tutto che sembrava pronto
Per fare la rivoluzione...
Ma era una tua immagine o soltanto
Una bella intenzione
E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi
Ripartire da zero e occuparsi un momento di noi
Affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi
E guardarsi di dentro per sapere chi sei
E c'era l'orgoglio di capire
E poi la certezza di una svolta
Come se capir la crisi voglia dire
Che la crisi è risolta
E allora ti torna la voglia di fare un'azione
Ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai
La sola certezza che resta è la tua confusione
Il vantaggio di avere coscienza di quello che sei
Ma il fatto di avere la coscienza
Che sei nella merda più totale
È l'unica sostanziale differenza
Da un borghese normale
E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
Come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi
Con le bende perdute per strada e le fasce sui volti
Già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi
Noi buttavamo tutto in aria
E c'era un senso di vittoria
Come se tenesse conto del coraggio
La storia
Noi buttavamo tutto in aria
E c'era un senso di vittoria
Come se tenesse conto del coraggio
La storia
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